La lipidomica si rivolge essenzialmente alla valutazione dei lipidi presenti nelle membrane cellulari, ed in particolare dei d
LA LIPIDOMICA NELL’OBESITA’
La lipidomica si rivolge essenzialmente alla valutazione delle
molecole dei lipidi esistenti negli organismi viventi. In
particolare, con la lipidomica possono essere monitorati i
cambiamenti degli acidi grassi nelle membrane cellulari dovuti al
metabolismo ed alle varie condizioni, fisiologiche e patologiche,
nonché a fattori esterni (dieta, farmaci, stress, radicali
liberi). La lipidomica funzionale permette quindi di esaminare lo
stato di un soggetto umano in relazione alle sue condizioni di
salute. Siccome i vari acidi grassi sono in un determinato
rapporto tra di loro che è cruciale per lo svolgimento delle
funzioni di membrana, le informazioni che si ottengono dalla
lipidomica possono essere di estrema utilità per comprendere lo
stato del soggetto e per una impostazione delle integrazioni
alimentari a supporto della terapie farmacologiche.
L’obesità è uno degli aspetti più importanti per la salute a
livello mondiale, anche perché all’obesità si associano insulino-
resistenza, ipertensione, dislipidemie e sindrome metabolica.
[1,2] Il ruolo della dieta e delle abitudini alimentari per lo
sviluppo dell’obesità è ben noto ed è apprezzato fin
Una notevole importanza, anche a livello di interesse
pubblico, è stata data proprio al metabolismo degli acidi grassi,
da quando il meccanismo di azione del farmaco Orlistat, approvato
dalla FDA ed adoperato per il controllo del peso in pazienti
obesi, è stato definito nell’inibizione dell’enzima FAS (fatty
acid synthase) che converte i carboidrati ad acidi grassi,
generando come suo primo prodotto l’acido palmitico. Altri
importanti farmaci per l’obesità in studio attuale puntano
all’inibizione della sintesi di acidi grassi.[4,5]
La misura dei livelli di acidi grassi in vari tessuti
provenienti da individui obesi ha messo di nuovo recentemente in
evidenza che gli enzimi desaturasi ∆9, ∆6 e ∆5 giochino un ruolo
notevole, con le prime due che aumentano (con aumento di acido
palmitoleico, acido oleico) con un aumento di rischi di obesità
In generale, è stato più volte segnalato che l’instaurarsi
dell’obesità sia dovuta ad un cambiamento delle composizione degli
acidi grassi della dieta che è andato a verificarsi senza quasi
L’argomento dello stress radicalico è stato da qualche tempo
individuato in moltissime malattie. Inoltre, nelle terapie
nutraceutiche che prevedono la supplementazione dei poliinsaturi,
si deve sottolineare che la possibilità che essi svolgano una
positiva attività biologica è correlata all’assenza di
degradazioni in vivo, che sono invece generalmente causate da
radicali liberi e processi di ossidazione. Quindi gli
antiossidanti svolgono due azioni: proteggono la degradazione dei
poliinsaturi ed innalzano il livello di difese dai radicali liberi
Lo stress radicalico è collegabile allo stato metabolico che è
alla base della triade obesità-diabete-infiammazione. [7]
Come il FAT-PROFILE può coadiuvare il medico nelle terapie
Il FAT PROFILE prevede lo screening degli acidi grassi saturi,
comprendente monoinsaturi e poliinsaturi (omega3 ed omega6) ed
include i lipidi trans, marker di stress radicalico, corredato da
una interpretazione dei valori trovati sulla base delle conoscenze
di lipidomica. Il FAT PROFILE utilizza la membrana eritrocitaria
che è nota essere molto predittiva dello stato generale del
soggetto. [8] Con il FAT PROFILE si stabilisce il livello delle
inbizioni enzimatiche delle desaturasi, poiché controlla
contemporaneamente gli acidi grassi monoinsaturi (palmitoleico ed
oleico) e le piste omega-6 ed omega-3, che comprendono la
valutazione dello stato pro-infiammatorio. Inoltre con i lipidi
trans, il FAT PROFILE include la valutazione dello stress
radicalico, e ciò non è di poca importanza perché consente di
associare un’adeguata copertura antiossidante, quando necessaria,
insieme alla supplementazione di composti poliinsaturi (PUFA).
Pertanto, il risultato offerto al Medico è un supporto completo
per la comprensione del metabolismo lipidico, che combinato con
altri parametri clinici ed anamnestici del paziente, permette
l’individuazione dei punti chiave di personalizzazione della
terapia di supplementazione ed integrazione nutraceutica.
Bibliografia
[1] Bays HE, Obes. Res. 2004, 12, 1197-1211. [2] Willett WC Obes. Rev. 2002, 3, 59-68. [3] G. Ailhaud, et al. Obes. Rev. 2004, 5, 21-26. [4] Kridel SJ, et al. Cancer. Res. 2004, 64, 2070-2075. [5] Mendendez JA et al. Mol. Gen. Metab. 2005, 84, 293-295. [6] E. Warensjö et al. Nutr. Metab. Cardiovasc. Diseases 2006, 16, 128-136 [7] Dandona P et al. Circulation, 2005, 111, 1448-1454. [8] A. Elizondo, et al. Obesity, 2007, 15, 24-31.
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