P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. 7 Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D Pag. 1 di Pag. 5 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D . TIPO DI DOCUMENTO PROCEDURA OPERATIVA ELABORAZIONE
R. BELLI, C. FANTON, A. MACOR, A. MARASEA
Data: 08/09/2003 INDICE 1. Introduzione pag. 2 Firma D.S. OMV/OAS/OBV Firma APPROVAZIONE Direttore U.O.a. Firma ___________ Coordinatore U.O.a. Firma DIFFUSIONE OMV: CARDIOLOGIA ___________ FREQUENZA RESPONSABILITA’ VERIFICA APPLICAZIONE quadrimestrale Descrizione modifiche REVISIONE (ogni tre anni dalla data di P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. 7 Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D Pag. 2 di Pag. 5 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D .
1. INTRODUZIONE Le infezioni da Stafilococco aureo e da Stafilococco coagulasi negativo (S. epidermidis, S. haemoliticus, S.
hominis, ecc.) rappresentano un grave problema sanitario ed appaiono in continua espansione. In Italia la
percentuale di meticillino – resistenza varia dal 25 al 60%, con punte anche molto superiori in alcuni reparti
ad alto rischio. Questi sono principalmente rappresentati dalle terapie intensive, dalle neonatologie, dalle
unità di trapianto, dalle ematologie, dalle chirurgie (in particolare quelle ove è frequente l’impianto di protesi
– ortopedia, neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare), in quanto coniugano la presenza di pazienti
ad alto rischio (pluriospedalizzati, immunodepressi, portatori di devices, ecc…) con l’esecuzione di manovre
invasive e con un’alta – o altissima – pressione antibiotica.
L’inserimento di pace – maker o defibrillatore è in genere una manovra chirurgica pulita ed eseguita in
elezione su pazienti programmati. L’inserimento di qualunque materiale protesico o “device” comporta
comunque un non trascurabile rischio di infezione; questa può avvenire durante la manovra o in tempi
successivi, in conseguenza di batteriemia, e rende quasi sempre necessaria la rimozione del materiale
In caso di PM o defibrillatore la manovra comporta dei rischi e dei costi assai elevati, in particolare in caso di
defibrillatore. I germi maggiormente coinvolti sono colonizzanti la cute del paziente e/o veicolati dalle mani
degli operatori e spesso sono ceppi di Stafilococco meticillino – resistente.
2. SCOPI Prevenire le infezioni sostenute da Stafilococco meticillino – resistente in pazienti sottoposti ad impianto di 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Le procedure descritte nel presente documento devono essere applicate prima di impianto di pace – maker
definitivo e/o I.C.D. nei pazienti afferenti all’Unità di Emodinamica dell’ospedale Maria Vittoria.
4. TERMINOLOGIA, ABBREVIAZIONI, SIMBOLI Flow – chart (diagramma di flusso): rappresentazione grafica realizzata attraverso simboli convenzionali
che permette di disegnare in ordine cronologico il susseguirsi delle attività che compongono il processo nel
suo insieme. Le differenti fasi del processo (capitolo 6 - “Descrizione delle attività”) sono espresse secondo
= Fase di preparazione (es. del paziente)
= Fase esecutiva (individua la manovra da eseguire)
= Fase decisionale (fase in cui l’operatore può compiere una scelta)
= Fase di elaborazione alternativa (l’operatore può utilizzare questa fase in alternativa alla fase esecutiva, in relazione alle condizioni descritte nella fase stessa P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. 7 Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D Pag. 3 di Pag. 5 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D .
5. RESPONSABILITÀ MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ
Descrizione dell’attività Esecuzione tampone nasale,
Il Direttore dell’U.O. e il Coordinatore Infermieristico devono valutare periodicamente (almeno 3 volte
all’anno) che il personale si attenga alle disposizioni contenute nel documento attraverso meccanismi
formalizzati che verifichino l’adozione di comportamenti conformi.
Per la valutazione è disponibile un apposito “form” (vedi allegato 1).
P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. 7 Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D Pag. 4 di Pag. 5 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D .
6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ Vancomicina 1 g in Sol. Fis. 500 ml da infondere in almeno 1 ora prima dell’impianto, da ripetere 12 ore dopo la procedura 10 GIORNI PRIMA
effettuare tampone nasale e faringeo,
se presenti ferite o lesioni di continuo importanti
il tampone cutaneo (nei pressi della lesione).
sono positivi (isolamento di
(CEFAZOLINA – TOTACEF) Bonifica sistemica: Bonifica nasale: Mupirocina 2% (Bactroban), Bonifica lesioni cutanee:
Mupirocina 2% crema, 1 applicazione per 2
Rifampicina + Tetracicline o ISOLAMENTO DA Cotrimossazolo per CONTATTO: Vancomicina 1 g in Sol. Fis. 500 ml da infondere in almeno 1 ora prima dell’impianto, da ripetere 12 ore dopo la procedura
Eseguire l’intervento a fine seduta (ultimo della giornata) P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. 7 Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D Pag. 5 di Pag. 5 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D .
7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. Pan et al. Linee Guida per il controllo e la diffusione intra-ospedaliera dello Staphylococcus meticillino –
resistente. GIIO, vol.6, n°1: 29 – 40
2. Centers for Disease Control. Guideline for Isolation Precautions in Hospital. Atlanta, U.S.A., 1996 3. http://www.cdc.gov/ncidod/hip/Aresist/mrsafaq.htm
8. REGISTRAZIONE ED ARCHIVIAZIONE
Il presente documento deve essere conservato presso l’U.O.a. Cardiologia, presso l’U.O.a. Prevenzione Rischio Infettivo e presso la Direzione Sanitaria - Ospedale Maria Vittoria, ed archiviato in luogo facilmente accessibile a tutti gli operatori sanitari interessati; Il documento deve essere reso disponibile durante le visite di controllo effettuate dalle Direzioni Sanitarie e dal C.I.O. 9. ALLEGATI
Allegato 1 - Scheda di verifica dell’applicazione delle procedure Allegato 2 – Schema esemplificativo delle procedure da adottare
P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D ALLEGATO 1 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D . SCHEDA DI VERIFICA DELL’APPLICAZIONE DIPARTIMENTO REPARTO/SERVIZIO RESPONSABILE 1° quadrimestre 2° quadrimestre 3° quadrimestre METODOLOGIA UTILIZZATA IL PROTOCOLLO E’ DA CONSIDERARSI: # TOTALMENTE APPLICATO # PARZIALMENTE APPLICATO $ Motivazione: # NON APPLICATO $ Motivazione: PUNTI CRITICI RILEVATI NELL’APPLICAZIONE: La seguente scheda, compilata in ogni sua parte, deve essere trasmessa all’U.O.a. Prevenzione Rischio Infettivo almeno 3 volte all’anno (1 volta a quadrimestre) P R E V E N Z I O N E D E L L A
S E R V I Z I O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E
D I F F U S I O N E D E L L E P.O. Rev. 00 Azienda Sanitaria Locale 3 I N F E Z I O N I D A M R S I N
Cso. Svizzera, 164 – 10149 TORINO – Tel. 011/4393111
P A Z I E N T I S O T T O P O S T I A D ALLEGATO 2 I M P I A N T O D I P A C E – M A K E R UOa CARDIOLOGIA U.O.a. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO D E F I N I T I V O E / O I . C . D .
Procedure da attuare in caso di impianto di Pace-Maker Definitivo
PAZIENTI IN REGIME DI RICOVERO PROGRAMMATO
10 GIORNI PRIMA: Bonifica nasale: Mupirocina 2%
lesioni di continuo importanti o generazione (Cefazolina –
Bonifica lesioni cutanee: Bonifica sistemica: in casi selezionati e solo in presenza di contaminazioni massive, terapia sistemica con Rifampicina + Tetracicline o Cotrimossazolo per 5 – 7 giorni.
Prevedere profilassi con Vancomicina 1 g in Sol. Fis. 500 ml da infondere in almeno 1 ora prima dell’impianto, da ripetere 12 ore dopo la procedura.
ISOLAMENTO DEI PAZIENTI: Durante tutta la degenza, i pazienti colonizzati, anche se già trattati, devono essere mantenuti in isolamento da contatto come previsto dai protocolli interni. L’intervento deve essere programmato come ultimo della giornata. PAZIENTI IN REGIME DI RICOVERO NON PROGRAMMATO
Prevedere profilassi con Vancomicina 1 g in Sol. Fis. 500 ml da infondere in almeno 1 ora prima dell’impianto, da ripetere 12 ore dopo la procedura.
MATERIAL SAFETY DATA SHEET Finished Product. SECTION 1 – CHEMICAL SUBSTANCE/PRODUCT AND COMPANY IDENTIFICATION Finished Product Name : Natural Instincts for Men This product is sold as a three component kit: Natural Instincts Colorant, Natural Instincts Developing Lotion & Natural Instincts Color Conditioning Treatment. • Natural Instincts Colorant Shades M3 (95171528),
Self-medication with vaginal antifungal drugs: physicians’ experiences and women’s utilization patterns Sinikka Sihvoa,b, Riitta Ahonenc, Heli Mikanderc and Elina Hemminkia Sihvo S, Ahonen R, Mikander H and Hemminki E. Self-medication with vaginal antifungal drugs: physicians’ experiences and women’s utilization patterns. Family Practice 2000; 17: 145–149. Background. In man